domenica 26 dicembre 2010

La solitudine veste Prada

La solitudine mi era così amica, insospettabile e discreta come le file fuori dai teatri inglesi.
A volte mi sembrava di conoscerla talmente bene da poterla cogliere in flagrante in qualsiasi momento.
E divenivo parte di lei, insospettabile anche se un pizzico indiscreta.

Aveva un grande stile, abito rinascimentale, prestigiosi francesismi, cervelli saltati in aria con effetti speciali.

Ma come tutti, in questo ed altri mondi, un difetto lo aveva: parlava troppo.


di ilenia volpe

lunedì 1 novembre 2010

La crocifinzione

sangue dappertutto
sulle macerie dei nostri passati
sul tavolo di un bar
dentro i cassetti di un hotel

sangue dentro di te
su tuo figlio, mai voluto
nel vomito di due natali fa
nascosto nelle tue parole

sangue dappertutto
sangue eruttato dalla tua nobiltà
imbrattato su tele di madonne francesi
nel vomito di due natali fa


di ilenia volpe

lunedì 18 ottobre 2010

via celleno 33

tutte quelle giornate senza nulla da contestare o da ridipingere, senza le fotografie di massacri gustosi in paesini di cartapesta. senza i termosifoni e l'uovo ripassato in mille pagine di ricette e favole.
senza la campanella della scuola e i compagni traditori e intrattenitori.

e tutte quelle mattine di caffè mai bevuti ma buoni a riscaldare le mani e a vedere babbo natale.

come quando ero piccola, che amavo le foglie autunnali e le accompagnavo nel loro letto, poi le squarciavo in 30-40 pezzi pensando fossero già morte.
e vedevo giganti indistruttibili e mostriciattoli viola nelle scatole.
e babbo natale andava fiero di me, dell'orzo e della mia attitudine a non aspettare mai l'autobus. piuttosto, quando necessario, a perderlo.


di ilenia volpe

venerdì 8 ottobre 2010

Preghiera

Che dio ci protegga dalle prime volte
Dal rumore dei tergicristalli quando piove poco
Dalle idiozie, dagli altari, dagli inverni
Dai predicatori, dai mal di testa, dalle stronzate
Dalla tua bocca, dai luoghi troppo grandi, dalle piogge ostinate

Dalle risate quando il mio mondo sta esplodendo
Dagli asfalti, dalle rose blu, dal denaro
Da quella vacca di tua madre, dagli uffici, dal mattino
Da tutte quelle cose che mai avrei voluto sentire o vedere
Dal bisogno, dai ricordi rubati, dall’amore

Dalla tua malattia, dall’adolescenza, dal perdono
Dagli ignoranti, dagli incoerenti, dai finalizzatori di idiozie
Dal fango, dai mal di testa, dai troppi volti
Dalle rinunce, dai conti perfetti, dalle parentesi
Dalle rughe mai vissute, dai vuoti violati

Dal futuro recitato come una preghiera


di ILENIA VOLPE

sabato 4 settembre 2010

Lezioni dal marciapiede

La mia professoressa di italiano era una grandissima puttana.
Esteticamente orrenda, dialetticamente chic, abbigliamento da donna che non ha più nulla da chiedere dalla vita. Che poi la vita di lei non credo abbia mai voluto saperne abbastanza.

La mia professoressa di italiano era una grandissima stronza.
Un giorno, durante la sua solita, noiosa e "matematica" lezione, mi guardò affondare nel mio piumone caldo, caldissimo e mi additò dicendo divertita davanti a tutti: "Ti vuoi svegliare?! Dormi sempre!". E un'ondata di compagni si voltò verso di me ridendo come una iena malvagia, cattiva. Avrei voluto sparire, tapparmi le orecchie, prendere il compasso ed attorniarmi di un muro invalicabile.

La mia professoressa di italiano non era affatto una professoressa. Ma solo una grandissima stronza, puttana.


di ILENIA VOLPE

mercoledì 1 settembre 2010

Il tempo non esiste, se non nei nostri sogni

Uno dei motivi che mi portò a perdere il sonno era la finestra di fronte al mio letto. Curiosa e dispettosa.
Affacciava su una distesa. Verde, vergine ed ignara. Ottocentesca, mi verrebbe da dire.

Non riuscivo a stare per più di 10 minuti senza spiarla. Inutili i tentativi di legarmi al letto con un ottimo libro.

Era lì che io volevo passare le mie notti. Davanti alla finestra e al suo affascinante coinquilino: la distesa verde dell'800.

Sono nata nell'epoca sbagliata.


di ILENIA VOLPE

sabato 21 agosto 2010

il cielo fa pipì e tu non la raccogli

feci la pipì a letto, di nuovo. non ne potevo più, di quell'umidiccio ingombrante liquido che non serve assolutamente a niente.
non capivo perchè tutto quel bisogno di immergermici dentro.

mi alzai dal letto, caffè e poi via, fuori, in pigiama, dimenticai le lenti a contatto. vedevo poco e quel poco non mi piaceva affatto. era domenica.

odiavo il ricordo di me da piccola in chiesa, la domenica, ogni domenica, alle 10 del mattino. c'erano troppi soldatini li dentro, tutti uguali, tutti rigidi ed esattamente a tempo con il tempo. non mi piaceva quel ricordo e neanche la domenica.

e non capivo perchè le femministe odiassero così tanto bukowski.

superai la chiesa, aumentando il passo. terrore.

e in quel momento esatto non capivo perchè odiassi così tanto la pipì.


di ILENIA VOLPE

giovedì 12 agosto 2010

Il caos genera la vita, ecco perchè siamo tutti destinati a morire

Mi chiedevano cosa fosse la poesia, come fosse possibile simulare a parole una sensazione, la morte, un sorriso di un bambino triste, le rughe, i paesaggi mai esplorati, la nostra irrisolta rabbia scagliata a ridosso di una curva mai percorsa.

Un inquitante desiderio di pestaggio sociale percorse le mie ossa, tremanti e bramanti: non più un essere umano su questo pianeta, solo un prato incolto, un sole trionfante, un mare avvolgente quanto il suo "rumore".

E la nostalgia, la malinconia, il rimorso di uno sterminio talmente violento da dimenticare che almeno tu, su questo pianeta, avresti potuto continuare a sollecitare le mie inquietudini.

Un brivido disarmante avvolse il mio petto di fronte all'impossibilità di una spiegazione: e questa non è poesia.


di ILENIA VOLPE

martedì 10 agosto 2010

L'inutilità dell'amore

che dio ci protegga dalle gioie, dalle attese e dalle prime volte.

che dio si riveli, almeno una volta nella sua vita.
altrimenti, siamo tutti fottuti.


di ILENIA VOLPE

lunedì 5 luglio 2010

La marcia funebre della disumanizzazione

Gli agnelli erano intenti a divorare i resti dell'umanità, non ne potevano più di attendere, con fare arrendevole, le annuali e folcloristiche resurrezioni delle coscienze di quegli idioti dai nasi lunghi e ridicoli.

Le budella erano un pochino più saporite dell'erba appena accarezzata dalla pioggia, retrogusto amarognolo, aspetto simile ad una salsetta di lingua di serpente.

Due di loro, i più adulti, iniziarono a giocare a ping-pong con un paio d'occhi, uno verde ed uno celeste, appartenenti rispettivamente ad una cartomante e ad un avvocato.

Il futuro, pre-detto e sentenziato: gli animali trionferanno sulle bestie.


di ILENIA VOLPE

martedì 18 maggio 2010

gli eroi amano cantare a bassa voce

avete sentito mai parlare dell'uomo che coglieva sassolini per difendere il mondo?
povero illuso, decorato di sole armonie, ignaro delle menzogne più putride, come migliore amica un'indisponente e alquanto bizzarra ranocchietta dagli occhi gialli.
girava per le vie della città rincorso da beceri sberleffi e statuarie fontanelle d'acqua avvelenata.
era solito fumare una sigaretta dopo pranzo ed ascoltava solo canzoni di cartone zigzagate, a volte a pois.

un giorno morì, senza clamori.
Nella sua bara solo sassolini.


di ILENIA VOLPE

venerdì 12 marzo 2010

Il mondo al contrario

sprofondiamo i piedi negli abissi
che tanto solo li c'è il mondo che vogliamo

dove la musica è intelligente e crudele
dove il mare copre ogni angolo ed ogni angolo sputa sangue

questa storia del sentirsi grandi è solo uno stupido pretesto
ma tanto a cosa serve se tutti vogliono essere capiti
se tutti vogliono urlare e farsi sentire
se tutti vogliono figli e i figli poi qui non ci vogliono stare

guarda lì, lo vedi che non c'è la sofferenza?
lo vedi che tutti fanno finta di volersi bene?
che cadono aerei, palazzi, stelle, certezze?
ma cosa saranno poi queste maledette certezze?

qui è pieno di gobbi, di matti, sfregiati e malfamati
tutti in fila per dire addio
e nemmeno il tempo di lanciare un bacio
nemmeno un attimo per dire che è tutto troppo vero

guarda ancora, guarda.. lo vedi che lì non esiste il dolore?
ci raccontano dei loro amori
ma cos'è l'amore senza il delirio, l'odio, la sporcizia?
senza le ferite infette, i cromatismi, senza di te?
mio dio, senza di te..

non esisteranno più le stelle, il mare, le parole,
i colori, le montagne, i bambini, le urla
non ci saranno più le mani, le premesse e le promesse, le vene, i matti
tutti in fila per dire addio
e nemmeno il tempo di lanciarti un bacio


di ILENIA VOLPE